Un mio piccolo omaggio scritto ad un asino pubblicato su
"Illustrati" di marzo, "Animali da circo".
Orecchie lunghe e personalità
Non sono che un asino.
Un paziente e obbediente asino.
Non ho certo la regalità di un leone o la prestanza di una tigre o l’imponenza di un elefante.
Non posso neppure paragonarmi ai miei cugini, i cavalli.
Loro addobbati con pennacchi colorati e lustrini, io solo con il mio manto grigio,
certo ben strigliato, ma pur sempre grigio, anonimo.
Non posso nemmeno far finta di essere feroce come un orso, potrei scalciare, sicuro,
ma non mi è permesso.
Eppure in quel piccolo circo di paese ero io l’attrazione principale,
io con le mie orecchie lunghe, la mia voce possente e la mia personalità.
Lo vedo chiaramente nei ricordi di quella bambina sempre seduta in prima fila
che a fine spettacolo, come si conviene a un artista di valore,
mi portava in omaggio una carota o un mazzo di carrube.
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A my little wrote homage to a donkey published in the "Illustrati" in March, "Circus animals."
Long ears and personality
I’m just a donkey
A patient and well-trained donkey.
I’m neither regal as a lion nor sturdy as a tiger, nor imposing as an elephant.
I cannot even compare myself to my cousins, horses
They are adorned with coloured plumes and sequins, I only have my grey mantle,
which is well rubbed down of course, yet still grey, anonymous.
I cannot even pretend to be as fierce as a bear, I could kick, of course,
but I’m not allowed.
Nevertheless, in that small village circus I was the main attraction,
with my long ears, my powerful voice and my personality.
I can see it clearly in the memories of that little girl who used to sit in the first row
and at the end of the show, as befits a valuable artist,
presented me with a carrot or a bunch of carobs.
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© Rossana Bossù |